Chi è Rudolf Steiner?
Rudolf Steiner nasce il 27 febbraio 1861 a Kraljevic (Croazia) da genitori austriaci, cattolici e di origine contadina.
A soli 21 anni commenta le opere scientifiche di Goethe, per l’opera omnia nell’edizione Kurschner. In seguito (1890-97) curerà gli archivi di Goethe e Schiller a Weimar.
Per sei anni (1884-1890) lavora come educatore privato, presso una famiglia di Vienna. Dopo aver svolto questo compito, Steiner fu in grado di porre le basi della futura “pedagogia Steiner Waldorf”. Nel 1891 si laurea in filosofia.
Nel 1894 pubblica “La filosofia della libertà”, pietra angolare su cui si baserà la sua concezione del mondo e tutto il suo insegnamento futuro. Tra il 1904 e il 1910 scrive i suoi testi fondamentali: “Teosofia”, “L’iniziazione”, “La scienza occulta nelle sue linee generali”.
Per quanto riguarda l’ambito pedagogico, il suo apporto culmina con la fondazione della Scuola Waldorf nel 1919. La pedagogia Waldorf prende infatti il nome proprio da questa scuola voluta da Emil Molt, direttore della fabbrica di sigarette Waldorf–Astoria di Stoccarda, per i figli dei suoi operai. La scuola aprì le porte nel settembre del 1919 con circa 250 alunni e dodici insegnanti, sotto la conduzione pedagogica di Rudolf Steiner. Steiner indicò, attraverso una serie di conferenze rivolte ai futuri insegnanti da lui stesso scelti quali pionieri della prima scuola Waldorf, come dar vita a una pedagogia capace di risvegliare appieno le facoltà dell’essere umano, nel suo lungo percorso evolutivo, dall’età infantile sino alla piena maturità (ventuno anni).
In 25 anni di ininterrotta attività ha tenuto innumerevoli conferenze (più di seimila) sui più diversi rami dello scibile umano (contenute oggi in più di 300 volumi dell’Opera Omnia, non tutti tradotti in italiano).
Muore a Dornach il 30 marzo del 1925.
Ricordiamo che Rudolf Steiner è stato fondatore della medicina antroposofica, ha posto le basi dell’euritmia e dell’arte della parola. È l’ispiratore dell’agricoltura biodinamica e di uno stile architettonico caratterizzato da requisiti che favorissero lo sviluppo antroposofico dell’uomo. Questo stile è visibile nel Goetheanum che si trova a Dornach (Svizzera) .
La pedagogia Steiner-Waldorf
Il percorso scolastico steineriano propone un progetto educativo completo dalla prima infanzia fino alla pubertà. Esso è attento all’istruzione e anche a un’educazione dell’essere del bambino che sta crescendo. Anela a favorire l’armonizzazione delle facoltà di pensiero, con le forze di sentimento, affinché si crei un equilibrio tra il polo emotivo e quello cognitivo dell’individuo in divenire.
Tale percorso favorisce la possibilità per ogni individualità di svilupparsi in maniera armonica, portando equilibrio anche nella sfera corporea, in modo che ne sia acquisita una piena padronanza. L’obiettivo educativo è quello di sviluppare contemporaneamente: volontà, sentimento, intelletto, perché l’uomo del futuro possa pienamente realizzare se stesso nel mondo.
I settenni
Quando parliamo di percorso pedagogico Steiner-Waldorf parliamo di arte dell’educazione. Questa si caratterizza, oltre che per l’obiettivo di armonizzare tutte le forze e le disposizioni dell’essere umano, anche per poggiare le proprie basi su una profonda conoscenza delle parti costitutive dell’essere umano e ancor maggiormente sul loro sviluppo. L’educatore si impegna a conoscere quali sono le parti dell’uomo su cui si deve agire in una determinata età e come avvenga tale azione.
L’antropologia di Steiner suddivide la vita dell’uomo in settenni: circa ogni sette anni, a iniziare dalla nascita, avviene una quasi totale rigenerazione cellulare nell’organismo fisico. A ogni cambiamento corporeo corrisponde la necessità di un riequilibrio generale.
Ciascun settennio è diversamente caratterizzato e tale pedagogia tiene conto di queste fasi di sviluppo dell’individuo. La descrizione della natura del bambino nelle diverse fasi della sua vita fornisce gli “spunti” per l’educazione.
Il primo settennio
Il primo periodo di vita, compreso fra la nascita e il cambio dei denti, è caratterizzato da una veloce crescita del corpo fisico. In questo primo periodo di vita, il vero maestro del bambino è la realtà che lo circonda, alla quale deve essere data particolare attenzione da parte dell’adulto. Steiner considera l’ambiente ideale per il bambino quello “degno di essere imitato”, perché l’imitazione è il grande strumento di conoscenza a sua disposizione.
Il bambino, mediante l’imitazione, impara a parlare e apprende tutte le cose utili, ma è esposto anche a quelle insensate, che possono essere incluse nei modi e nelle maniere degli adulti. Mediante una raffinatissima imitazione il bambino cerca le basi per la sua futura moralità. Il rapporto con il suo ambiente è sorretto da una fiducia e da un’apertura quale non si ritroverà più in nessun altro successivo periodo di vita.
Il secondo settennio
È il periodo compreso tra la seconda dentizione e la pubertà. In questa seconda fase la capacità imitativa si va riducendo e si sviluppa la vita di sentimento; sorge una reale necessità di conoscenza, che, secondo Steiner, dovrebbe essere completata da un’educazione in grado di valorizzare non solo la sua mente, ma anche il suo cuore e la sua volontà. Si parla, infatti, di educazione dell’Uomo Intero. In questa fase della crescita il bambino comincia a formarsi delle immagini di pensiero.
Questa base antropologica di come il bambino vive il mondo attraverso immagini e rappresentazioni è la base dell’insegnamento della scuola Waldorf e determina, per quanto riguarda le prime classi, la fondamentale differenza nel “come” le materie sono insegnate.
In questo periodo il maestro sviluppa nel bambino le sue forze creative, che sono collegate alla vita di sentimento e alla volontà. Per questo motivo tutte le ore di lezione sono pervase da spirito artistico.
Il terzo settennio
Nel terzo settennio (dai 14 ai 21 anni) l’enfasi è posta sulla facoltà del pensiero, poiché ora gli adolescenti possono sviluppare una capacità di giudizio autonomo e nel contempo avere una parte più cosciente nella propria educazione.
Rudolf Steiner ha sottolineato con forza gli effetti negativi che si hanno sui bambini quando si cerca, come educatori, di sviluppare prematuramente le loro capacità intellettuali e analitiche. In questo settennio l’adolescente si conquista il mondo delle idee.
Il ritmo delle feste
Celebrare con appuntamenti festosi l’alternarsi delle stagioni connette il grande ritmo dell’anno con l’immenso ritmo del cosmo e insieme con il ritmo intimo di ognuno di noi: il sonno e la veglia, il battito del cuore, il respiro.
Ecco il perché delle feste di San Michele, di San Martino, dell’Avvento, di momenti che celebrano la primavera, la Pasqua, lo splendore dell’estate alle porte.
Recuperare il senso profondo di ogni fase di cambiamento dell’anno rappresenta una possibilità di riflessione e crescita per l’individuo, bambino e adulto che sia.
Il periodo dell’Avvento è uno dei più sentiti con la visita dei Presepi, la Festa dell’Albero e il Bazar di Natale. Questa è una delle feste che più ci caratterizza, vissuta come un momento di grande calore e condivisione anche dai visitatori.
Un evento particolare che esiste solo nella nostra scuola è Il Festival del Teatrino e della Fiaba, in cui chi ci viene a trovare assiste alle rappresentazioni del teatro di figura (marionette, burattini, pupe da tavolo). Una forma d’arte che racconta il prezioso contenuto delle fiabe in modo molto suggestivo.
Il saluto finale è a maggio con la Festa della Scuola Aperta in cui ogni classe viene allestita e decorata con il lavoro di tutto l’anno per tutte le materie. È sempre interessante ed emozionante vedere i frutti di tutte le attività, la ricchezza della singola classe e l’evoluzione del percorso svolto dai più piccini ai più grandi.
Momenti musicali animati dal coro dei bambini e dall’orchestra della scuola arricchiscono ogni evento.
Il calendario dell’anno scolastico è scandito da altre occasioni importanti come ad esempio l’accoglienza della prima classe delle elementari, celebrata con la partecipazione di tutta la comunità.