Cosa si sperimenta?
Al mattino si arriva presto, perché bisogna giocare! I bambini entrano uno dopo l’altro e cominciano a modificare lo spazio, dando vita a tante situazioni diverse: nascono casette, castelli, navi, camion dei pompieri… Qualcuno prepara la pappa nella cucinetta di legno, un altro si occupa delle bambole, cambia loro il vestitino, le mette a dormire. Qualcun altro aiuta la maestra a preparare la merenda o il necessario per l’attività del giorno. I più grandi si dedicano per un poco alla tessitura oppure lavorano lunghe catenelle di maglia sulle dita.
Quando tutti sono arrivati, le maestre cantano la canzone del riordino: “Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa”. C’è ancora un gran movimento, ma con un altro scopo: i teli vengono piegati e riposti, i blocchetti di legno tornano nelle ceste, i tavoli tornano ad esser tavoli, le sedie sono disposte in cerchio attorno al Regno della natura. Al movimento libero ora segue un momento di calma. All’espansione segue la concentrazione, come nel battito del cuore, come nel respiro. “Ogni attività educativa sarà diretta (…) all’insegnamento della giusta respirazione e del giusto ritmo”.
È il momento del saluto del mattino, del racconto della fiaba, che è riproposta per circa tre settimane. Sono fiabe della tradizione popolare, come ad esempio quelle dei fratelli Grimm o quelle russe, che con le loro immagini portano nutrimento all’anima del bambino.
Si gusta insieme una piccola merenda, poi, con l’aiuto di un girotondo o di un gioco, ci si sposta nella classe attigua per l’attività: lunedì il disegno, martedì il pane, mercoledì l’acquerello, giovedì modellaggio della cera. Solo il venerdì rimaniamo nella stanza del gioco, perché viene la maestra di euritmia! Attraverso le diverse attività ogni giorno acquista il suo proprio carattere.
Dopo aver lavorato ci siamo meritati un po’ di riposo: si va tutti in giardino! Vestirsi svestirsi, autonomia, sperimentare la natura in tutte le stagioni. Qui il gioco è diverso, è più fisico: si può correre, saltare, rastrellare le foglie, fare capriole. E poi c’è la sabbia per cucinare pappe, torte e pasticcini, per creare villaggi per nanetti e formiche con monti, ponti, valli…
Ma muoversi tanto fa venire appetito. Finalmente si mangia! Una maestra, con l’aiuto di alcuni camerieri, apparecchia i tavolini. Dopo la filastrocca e il canto di stagione, ci si siede a tavola. È buona creanza sedere ben dritti e mangiare in silenzio… ma le maestre sono piuttosto indulgenti e qualche chiacchiera è consentita. Alla fine ognuno sparecchia, i grandi aiutano a riordinare e a pulire, per poi tornare in giardino, mentre i più piccoli schiacciano un pisolino.
È stata una lunga giornata, finalmente è ora di andare a casa. Si svegliano i piccolini e tutti insieme beviamo una tisana calda con un biscotto… e ci si saluta: “Ogni bambino ha la casetta, dove la mamma sempre lo aspetta, casa casetta, casa casina, ci rivediamo domani mattina!”.
Oltre ai ritmi giornalieri, ci sono anche ritmi più ampi, come quello della settimana, della stagione e dell’anno.
I ritmi della stagione sono strettamente collegati alla celebrazione delle feste, attorno alle quali si muove tutto l’anno d’asilo.
Tutte queste attività proposte favoriscono lo sviluppo del corpo fisico, dei sensi e della vita sociale. Durante il gioco libero i bambini rielaborano ciò che hanno sperimentato nel loro ambiente, arricchendolo con la loro fantasia. In questa attività il bambino esercita e sviluppa abilità importanti: la capacità creativa, la pazienza, la concentrazione, il senso sociale, le abilità motorie e di risoluzione di problemi pratici.
I bambini traggono beneficio dal fatto che le classi siano formate da bambini con età variabile dai tre ai sei/sette anni. I più grandi aiutano i più piccoli, i piccoli guardano ai grandi con ammirazione e tutti acquistano una valida e interessata consapevolezza verso gli altri.