Il mistero dei bambini indaco
di Claudio Gregorat (dalla rivista “Antroposofia”, febbraio 2005)
Fra i tanti misteri che la vita presenta all’indagine conoscitiva dell’uomo, ora, da alcuni anni ,se ne è presentato un altro che riguarda le nuove generazioni: cioé la presenza, sempre più evidente, di individui le cui caratteristiche esulano dalla normalità, intesa come un “modus vivendi” generalizzato, divenuto poi una sorta di modello di comportamento.
Nel nostro paese non sembra che il fenomeno abbia assunto le stesse proporzioni degli U.S.A.: ciononostante è proprio necessario occuparsene per comprendere i nostri bambini. La prima relazione sui “bambini indaco”, risale alla pubblicazione del libro “Understanding your life through color” (Capire la propria vita attraverso il colore) di Nancy Ann Tappe, nel 1986, la quale è stata in grado di definire il carattere generale degli esseri umani per mezzo del colore della loro “aura”. Questa personalità lavora nel campo della parapsicologia, dopo una preparazione filosofico-teologica. La facoltà di percepire l’aura degli uomini, le ha permesso di stabilire, con una certa sicurezza, data dalla regolarità e frequenza del fenomeno, che questi nuovi nati, emanano un’aura “bluindaco”: di qui la denominazione divenuta universale.
Invece l’altra denominazione “bambini delle stelle” è a carico del Prof. Georg Kuehlenwind, antroposofo e insegnante di fisica all’università di Budapest, con la pubblicazione del suo libro “Star Children” nel 2002, presso le edizioni Triades di Parigi.
Nel 2002 nella rivista “Kairòs” sono apparsi due articoli: uno di Clara Romanò e l’altro come intervista al prof. Kuehlenwind sui “bambini delle stelle”.
Nel 2003 è uscita, per le edizioni Macro, la traduzione in lingua italiana del libro “I Bambini Indaco” di Lee Carrol e Jan Tober – conferenzieri a livello internazionale su l’autodisciplina e potenziamento della facoltà umane – composto da interviste coi genitori, altri educatori e specialisti del campo – e con un tentativo di interpretazione del medesimo da varie prospettive.
E ancora nel 2003, Paola Giovetti ha pubblicato il libro “Indaco” – bambini indaco – realtà del terzo millennio”, per le Edizioni Mediterranee ,che assomma una grande quantità di risultati di varie ricerche, interviste, e considerazioni da svariati aspetti del conoscere.
Qui verrà presentata una sorta di sintesi dei vari aspetti e risultati.
Una considerazione generale è la seguente: viene operata una distinzione fra facoltà nuove e a volte straordinarie di questi bambini, e il loro comportamento “difficile” in determinati casi. Sempre restando valida un’altra considerazione, che indica come non tutti i bambini “difficili” sono bambini “indaco” e viceversa: vanno dunque operate caute e attente distinzioni. Per cui si può dire che si possono delineare – sempre in via di massima in quanto ogni bambino è sempre un “individuo” – tre motivi principali:
– bambini indaco con particolare e chiaro destino e senza problemi e disturbi
– bambini indaco i quali, per vari motivi, diventano “difficili” da gestire, con problemi di attenzione ( DDA – disturbo da deficit di attenzione ) e iperattività ( DDAI – disturbo per deficit di attenzione e iperattività )
– bambini affetti da problemi di attenzione e iperattività.
Quanto segue è un tentativo di “capire” di cosa si tratta, e quale elemento nuovo è intervenuto ed interviene in modo sempre più massiccio, sì da rendere le nuove generazioni degne di un’attenzione particolare.
Secondo l’opinione del Kuehlenwind “la nuova generazione dei “bambini delle stelle”è composta da anime umane estremamente evolute, come luminosissime stelle. Distingue questi bambini la presenza di un sé cosciente, che si manifesta nel loro sguardo o nella loro espressione. Sono coscienti fin da piccolissimi, prima ancora di pronunciare la parola “io”.
Una seconda differenza ancor più importante è che questi bambini percepiscono i pensieri e sentimenti di chi li circonda. Sentono quello che stai pensando!
Posseggono una “comunicazione diretta”, che è la fonte della nostra comprensione, della nostra ispirazione e delle nostre idee……… E pensano in ”immagini” che, secondo me, significa pensare con l’aiuto della conoscenza “senziente” (cioé non razionale come di norma). Si tratta di una “immagine vivente” che si sviluppa e modifica senza fine: non rimane fissa, immobile.
Importante è sapere che un bambino più cosciente non può essere trattato “da bambino”, ma come un essere già responsabile di se stesso. Altrimenti questi bambini possono diventare bambini “difficili” e anche portatori di DDA o anche DDAI.
Il “rispetto e riconoscimento” della loro effettiva condizione è estremamente importante. Per cui è sempre bene coinvolgerli direttamente in tutte le decisioni che li riguardano”.
Nel libro di Carrol e Tober citato, le loro principali caratteristiche sono descritte nel seguente modo:
– vengono al mondo con un senso di regalità, e spesso si comportano di conseguenza
– hanno la sensazione di “meritare di essere qui” e sono sorpresi quando gli altri non lo condividono
– sono loro stessi a dire “chi sono”
– non tollerano l’autorità assoluta e si rifiutano di seguire norme e schemi di comportamento
– posseggono un “pensare creativo” e rifiutano le normali procedure di pensiero
– intravvedono spesso la soluzione migliore dei problemi e, rifiutando la normale soluzione dei medesimi, non si conformano ad alcun sistema
– appaiono antisociali con persone “diverse” da loro, dalle quali non vengono capiti col risultato di isolarsi
– non sopportano una disciplina punitiva di alcun genere
– sono estremamente chiari nel dire di cosa hanno bisogno.
Sono bambini computerizzati, il che sta a significare che saranno più inclini ad usare la testa che il cuore. Penso che questi bambini oggi arrivino avendo a portata di mano alcune regole di visualizzazione mentale. Sanno che se riescono a dare un nome a questa cosa, ne avranno il controllo. Sono bambini tecnologicamente orientati, il che mi dice che in futuro sono destinati a diventare ancora più tecnologici di quanto lo siamo noi oggi. A tre-quattro anni, questi bambini capiscono già delle cose sul computer che neanche un adulto di sessantacinque anni riesce a spiegarsi.
Credo che questi bambini stiano aprendo una porta, e che arriveremo al punto in cui nulla richiederà uno sforzo, eccetto che di natura mentale.
Quello è il loro scopo di vita.
Vedo che in alcuni casi, l’ambiente in cui si sono formati, li ha bloccati a tal punto, che talvolta questi bambini uccidono. Naturalmente credo nel paradosso che l’oscurità e la luce devono coesistere, al fine di permetterci delle scelte.
Molti di noi si collocano fra i due estremi, aspirando alla perfezione, pur continuando a commettere errori. I più avanzati nella perfezione, stanno diventando (nel seguito degli anni) persone comuni e progressivamente l’equilibrio va definendosi sempre più.
Questi ragazzi, tutti quelli che ho osservato finora, fra coloro che hanno ucciso dei compagni di scuola, erano degli Indaco.
Nel seguito della descrizione, la Tappe divide questi bambini in quattro tipi:
– umanista – affabile, iperattivo, distratto al servizio delle masse come medici, insegnanti, avvocati, commercianti, ecc .non si sentono a loro agio nel corpo fisico
– il concettuale – si sente a suo agio nel corpo fisico,atletico nella figura fin da bambino, può essere soggetto a possibili dipendenze varie
– l’artista – sensibile, fisicamente minuto, creativo, quindi saranno insegnanti e artisti e di conseguenza instabili nelle decisioni
– l’interdimensionale – robusto e deciso sa già tutto quando gli si dice qualcosa, quindi bisogna lasciarlo decidere da solo in quanto crede fermamente in se stesso”.
Nel corso del libro vengono riportate interviste con varie personalità. Ecco quanto scrive la Dr. Doreen Virtue:
“Sappiamo che i Bambini Indaco nascono portando i loro doni divini bene in vista. Molti sono filosofi in erba. Saranno scienziati, inventori, artisti di talento a livello innato. Tuttavia la nostra società, che poggia ancora sulla vecchia energia, tende a sminuire i loro pregi.
Molti di questi bambini vengono scambiati per bambini con “disturbi dell’apprendimento” e molti altri vengono attualmente distrutti dal sistema dell’istruzione pubblica”.
Viene citato un caso fra i tanti riportato dalla Dr.Kathy McCloskey:
“Quando si parlava con lei – una quattordicenne caucasica – era evidente che si aveva a che fare con una persona molto saggia e adulta, come anche il suo volto e gli occhi rivelavano. Nel linguaggio di ogni giorno, si direbbe che sembrava essere “un’anima antica e saggia”.
“Non dimentichiamo che non solo loro sanno “chi sono”, ma anche “chi siamo noi”. Non è possibile non riconoscere gli occhi ed il volto di un Indaco: hanno una nota molto antica, profonda e saggia. I loro occhi sono le finestre dei loro sentimenti e della loro anima.”
L’aiuto-insegnante Debra Hegerle scrive:
“Gli Indaco elaborano le emozioni in modo diverso dai non-Indaco, grazie al loro livello di autostima e alla loro integrità. Possono leggervi come un libro aperto e notano e neutralizzano subito ogni vostra intenzione occulta o perfino il più piccolo tentativo di manipolazione che abbiate in mente. Anzi, sono addirittura in grado di percepire le vostre idee riposte, anche se voi stessi non ne siete consapevoli. Possiedono una forte disposizione innata a far le cose da soli, e vogliono una guida esterna solo se viene loro proposta con rispetto e sotto forma di una scelta. Preferiscono risolvere la situazioni per conto loro.
Nascono con intenzioni e doni di natura già ben evidenti. Assorbono la conoscenza come spugne, specialmente sugli argomenti a loro graditi, divenendo così degli esperti nelle loro aree di interesse.
Gli Indaco hanno abilità guaritrici innate, che solitamente sono attive in loro fin da piccoli, ma possono non rendersene conto.
Afferrano a volo le situazioni e poi scelgono un corso d’azione basato su ciò che vogliono sperimentare in quel momento.
La sicurezza è molto importante: per loro sicurezza significa poter fare le cose in modo diverso. E dare a ciascuno questa opportunità, è la cosa migliore che possiamo fare, sia per loro che per noi stessi”.
Nell’articolo compreso nel libro, Robert Gerard, fra l’altro, scrive:
“Gli Indaco vengono qui in veste di emissari celesti, per servire il pianeta ed i loro genitori e amici, e sono fonti di saggezza se vengono ascoltati.
Molti di loro hanno un aspetto saggio e occhi che esprimono forza interiore. Vivono profondamente immersi nel momento presente. Apparentemente sono bambini felici e molto vivaci ed hanno progetti da realizzare.
La maggior parte degli Indaco, vede Angeli ed altri Esseri della sfera eterica e li descrive dettagliatamente. Parlano apertamente fra di loro di ciò che vedono, fino a che non vengono dissuasi (dagli adulti).
I vari problemi che gli Indaco possono avere. Dopo aver esposto gli attributi positivi, vi sono anche tre complicazioni che ho potuto osservare:
– richiedono più attenzione della norma e sentono che la vita è troppo preziosa per lasciarla fuggire via. Vogliono far accadere le cose e spesso forzano le situazioni finché
non corrispondono alle loro aspettative.
– possono soffrire molto se i loro coetanei non li comprendono: mentre sono molto sensibili e capaci di aiutare i bambini che ne hanno bisogno. Da piccoli hanno problemi di adattamento.
– vengono spesso diagnosticati come portatori di DDA o una qualche forma di iperattività.
Ma questo in quanto non sono ben compresi, solo per il fatto che “la scienza”non può accettare come terapeuticamente significativo il “coinvolgimento attivo nei regni spirituale ed eterico”: ed io ho individuato modelli di pensiero provenienti proprio dalla “sfera spirituale ed eterica”.
Come genitori e come adulti siamo in grado di riconoscere il valore di questi “emissari celesti”? siamo preparati ad ascoltarli?”
Nel corso del libro seguono altre interviste interessanti e anche sorprendenti.
E trattando il problema scolastico, leggiamo:
“Il sistema scolastico più vicino ella loro prospettiva, specialmente negli U.S.A. è il Sistema Waldorf, che è una versione delle Scuole Rudolf Steiner.”
Robert Ocker scrive :
“Siamo ad una svolta cruciale, un vero e proprio salto di paradigma nel campo dell’educazione e della crescita del bambino. L’educazione dei ragazzi del XXI secolo, richiede una nuova visione. Abbiamo bisogno di capire a fondo l’esistenza umana, per praticare una pedagogia reale e globale, che sia al servizio dell’umanità del nuovo millennio.
Gli educatori del XXI secolo, arriveranno a conoscere e guidare l’essere umano in via di sviluppo, offrendo il dono della “disciplina interiore”. Con l’intuito e con la saggezza, aiuteremo bambini di carattere a diventare individui responsabili, motivati e ricchi di risorse.
Dobbiamo insegnare ai nostri bambini “come” si pensa e non “cosa” pensare. Il nostro ruolo non è tanto quello di trasmette “conoscenza” quanto “saggezza”.
La mia visione del futuro dell’educazione è basata sull”amore incondizionato.
Questa è l’essenza del nuovo essere umano. Una reale educazione si prenderà cura del “corpo, dell’anima e dello spirito”, che dovrà restare profondamente libero e indipendente”.
I nuovi bambini, gli Indaco, sono venuti sulla terra per trasmetterci un concetto nuovo di umanità. Essi rappresentano dei doni per i loro genitori, per il pianeta e per l’intero universo.
Il passo principale e più importante per capire e comunicare con questi bambini nuovi, è cambiare il modo in cui li concepiamo. Spostando il paradigma in modo da vederli come doni, anziché come problemi, le porte della comprensione si schiuderanno, capiremo quanto siano saggi ed entreremo in contatto con la nostra più intima saggezza.”
Il capitolo continua con molte citazioni ed interviste dalle quali emerge la particolarità e originalità dei Bambini Indaco.
Per originalità si intende la conoscenza di una vita nel mondo dello spirito, precedente a questa terrena, vale a dire pre-natale, con la conseguente conoscenza “a priori” dei propri genitori e sopratutto della madre, con la quale entrano in una sorte di “muto dialogo”. A dire il vero, da sempre le madri hanno parlato col proprio figlio che le si avvicinava dal mondo spirituale. Ma evidentemente, qui si tratta di qualcosa di più consapevole da parte della madre appunto. Spesso sorprendono per la saggezza dei consigli e suggerimenti che, appunto, danno ai genitori. Sanno, e dicono, di essere già stati qui sulla terra, di modo che, per loro, la reincarnazione non è più solo una “dottrina” ma è semplicemente “vita, pratica di vita”.
Dalla lettura del libro emergono anche aspetti negativi e drammatici, che suscitano domande sui motivi retrostanti. Nel capitolo sugli “Aspetti spirituali” viene riportato un articolo del Rev.Dott. Pinkham, che tratta appunto delle grandi difficoltà e distorsioni avute dai suoi due figli, nati con delle facoltà straordinarie ed inusuali. Ma, per un seguito di circostanze, finiscono in prigione per vari reati. Ma già all’inizio di questo studio, viene riportata la notizia, dalla Tappe, sulla possibilità che – in determinate circostanze – i Bambini Indaco, possano addirittura uccidere i propri compagni. Cosa interviene in questi casi? non viene data nessuna risposta.
E ancora: per quali segreti motivi gli Indaco diventano “bambini difficili con problemi di “attenzione e iperattività”?
Il capitolo sulla “salute” ha un inizio indicativo:
“Fondamentalmente questo capitolo è dedicato a tutti i bambini a cui è stata fatta una diagnosi di DDA o DDAI, mentre, in realtà non sono altro che Bambini Indaco”.
Per fortuna, più avanti precisa:
– non tutti i bambini Indaco sono bambini con DDA o con DDAI
– non tutti i bambini con DDA o DDAI sono degli Indaco
Si evidenzia così, ancora una volta, l’impossibilità di stabilire con esattezza scientifica, la natura di questi bambini. Da qui la prudenza di giudizio necessaria per chi deve operare con loro. Difatti più avanti, vien detto:
“Non sono i bambini ad avere disturbi: si può dire piuttosto, che è il mondo in cui vivono ad essere disturbato. Bambini e adolescenti, alla fine, si ritrovano ad essere talmente disturbati e confusi, da interiorizzare il dolore fino a diventare impulsivamente ribelli e autodistruttivi. Non si dovrebbe mai trasmettere loro l’idea che siano malati o imperfetti, poiché la causa primaria dei loro conflitti, va ricercata nella scuola e nella famiglia.”
Ora, ad una semplice considerazione si evidenzia il fatto concreto che, essendo essi così “diversi” dagli altri, non vengono compresi, considerati e quindi isolati se non anche osteggiati, sia dai compagni che dagli insegnanti: da qui una possibile “ribellione”.
Questo è già ovvio di per sé. E di conseguenza sorge la domanda: ma allora non sono loro, i bambini, ad essere i responsabili della difficile situazione, ma la famiglia e la scuola!
Una simile conclusione risulta evidente di per sé. E questa è già una risposta.
Poi verrà presa in considerazione l’incidenza del “doppio mefistofelico”. Dopo la lettura delle varie interviste ed opinioni, sarà tentata una sorta di “spiegazione” del fenomeno.
A proposito poi del sedativo “Ritalin”:
“La produzione di Ritalin è aumentata più di sette volte negli ultimi otto anni, ed il 90% del prodotto viene consumato negli Stati Uniti. Queste cifre indicano responsabilità dei distretti scolastici, compagnia di assicurazione e famiglie super-stressate, nel far sì che il ricorso al farmaco non rappresenta altro che una rapida soluzione per complessi problemi, che sarebbero risolti meglio se si ricorresse a sessioni di psicoterapia o al “counseling” familiare: o si apportassero cambiamenti fondamentali nell’ambiente agitato che tanti bambini americani devono affrontare quotidianamente.”
Il Dr. Mendelsohn fa le seguenti osservazioni:
“Nessuno è ancora riuscito a dimostrare che farmaci come il Cylert o il Ritalin, migliorino la resa scolastica dei bambini che li prendono. L’effetto più evidente del Ritalin e droghe similari, è la gestibilità in tempi brevi del comportamento iper-cinetico. L’alunno viene medicato per rendere la vita più facile al suo insegnante, e non per permettere al bambino di stare meglio e di rendere di più. Se vostro figlio è vittima di una situazione del genere, i rischi potenziali di questi farmaci costituiscono un’alto prezzo da pagare per il benessere del suo insegnante!”
Di grande interesse è l‘articolo “La polarità invertita cronica” di K.S.Smith. Eccone uno stralcio:
“Un’analisi delle ricerche sui disturbi di lettura e su altri disturbi dell’apprendimento, indica che nessun singolo approccio per il trattamento può condurre a risultati terapeutici a lungo termine clinicamente significativi sui bambini a cui sono stati diagnosticati disturbi dell’apprendimento. Sfortunatamente, fino ad oggi, il supporto scientifico è insufficiente riguardo al ricorso a particolari interventi per i vari tipi di disturbi dell’apprendimento.
Alcuni anni fa, quasi “per caso”, ho scoperto che la ”polarità invertita cronica”- PIC – è un rimedio per la sindrome della fatica cronica .Quasi tutti i bambini con DDAI che si sono presentati al mio studio, hanno dimostrato di avere la “polarità invertita cronica”.
Ogni sistema e ogni processo che avviene nel corpo fisico, è di “natura elettrica”. I nostri processi mentali, il sistema immunitario e il cuore, fanno tutti parte di un vasto sistema che funziona elettricamente. Laddove l’elettricità è attiva, vengono a crearsi dei “campi magnetici”, che hanno una loro “polarità” (come un qualsiasi magnete). Se si sottopone un magnete a sollecitazione, esso inverte la polarità. In poche parole i suoi poli nord e sud cambiano posizione.
Poiché il corpo umano è elettrico e possiede un sottile campo magnetico, vi sono alcuni disturbi, fra cui lo stress, capaci di indurre un’inversione di polarità. Può trattarsi di un effetto temporaneo. Ma nella mia pratica, ho verificato che spesso l’inversione dura a lungo per cui diventa “cronica”.
“Il disturbo della polarità invertita, indebolisce il “potere elettrico” del corpo umano. Con l’indebolirsi della carica elettrica, compaiono sintomi che rappresentano un segnale d’allarme, il normale di autoconservazione, diviene inattivo.
Alcuni dei sintomi principali della PIC hanno un perfetto parallelismo coi sintomi del DDAI, come ad esempio una cattiva memoria e la mancanza di concentrazione.”
L’articolo continua con la citazione di alcuni casi clinici, per chi volesse saperne di più. Più avanti, viene riportata la descrizione di una possibile “magnetoterapia” ed altri metodi di cura.
Ma la cosa “estremamente importante” da rilevare è che il Dr. Smith non ha fatto che descrivere sintomi prodotti dall’azione del “doppio mefistofelico-arimanico”, del quale, è evidente, non sa nulla, come non sanno nulla tutti i collaboratori della Tappe, coi loro interventi. E così siamo giunti al “punctum dolens” del fenomeno, che però verrà trattato più avanti, ad esaurimento delle citazioni.
Il libro si conclude con alcune dichiarazioni e “messaggi degli Indaco” più una sorta di sommario conclusivo.
Il libro della Giovetti è una sorta di compendio molto ampio su tutti i possibili aspetti del problema. Riferisce quanto scritto dalla Tappe riportato più sopra; riferisce e descrive i vari tipi di educazione, fra i quali le Scuole Waldorf; riprende l’argomento dei sedativi ed altri argomenti affini; conclude col presentare l’aspetto “esoterico”, con le dichiarazioni “sorprendenti” di questi bambini, che ricordano la loro origine celeste, il tempo antecedente alla nascita, ricordo della vita precedente e così via.
In questo libro è riportato il caso di un singolare personaggio dal nome molto indicativo: Kryon!
“Definito un essere spirituale altissimo, un maestro del magnetismo, che per amore si è posto al servizio della terra e dell’umanità. Un’entità angelica che custodisce e accompagna la nuova era”.
Questo personaggio è “canalizzato” (molta parte delle considerazioni di cui sopra sono sotto l’insegna della New Age, come si può notare dal linguaggio) da tre medium (?): l’americana Lee Carrol redattrice del libro sopracitato, il sudafricano David Brown e l’italiano Angelo Picco Barilari.
Il libro continua: “Kryon avrebbe il compito di aiutare l’umanità ad evolversi verso un”energia superiore” (motivo New Age), a compiere cioé un salto evolutivo. Dalla fine degli anno ottanta, Kryon lavorerebbe alla griglia magnetica della Terra, per aumentarne la frequenza vibratoria”.
Il “progetto” di Kryon viene presentato così, secondo le sua parole (ricevute medianicamente?): “Questi bambini sono nuove espressioni dotate dell’equipaggiamento che voi non avete avuto e precisamente:
1 – una vibrazione più elevata
2 – un “imprinting” che annulla certi attributi astrologici che abitualmente influiscono su tutti gli umani
3 – uno specifico equipaggiamento biologico, che permette loro di elaborare meglio le impurità planetarie create dagli uomini. Questi individui hanno ereditato ciò che voi avete contribuito a creare (un “imprinting modificato)
4 – gli abitanti di questo pianeta, che se ne andranno durante questo periodo, potranno tornare immediatamente in questa nuova condizione, per aiutare il pianeta nella Nuova Era di potere. La ragione per cui così tanti bambini dovranno lasciare il pianeta in questo periodo, è proprio per poter ritornare come Bambini Indaco.”
Il libro si chiude con la citazione di un altro caso: la coppia Cinzia e Alberto di Bologna – che “canalizzano” – tramite scrittura “automatica” – dove il loro “Io” non è certo presente – il pensiero di “una guida molto elevata. Ci dice che i percorsi celesti non sono descrivibili e che noi umani NON POSSIAMO COMPRENDERLI!”
Questa proposizione che annullerebbe di colpo ogni “Scienza dello Spirito”, ma non solo, cancella la promessa biblica:
“Poi il Signore Iddio disse: Ecco, l’uomo è divenuto come uno di noi, avendo la conoscenza del bene e del male ”. (Genesi – 3/22)
Ed ancora l’altra promessa, quella del Cristo:
“Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi” (Giovanni – 8/32)
In tutte le pagine precedenti, si sono lette tante e tante parole come interpreti di relativi pensieri. Si può iniziare dall’ultimo: Kryon. Questo nome fa una certa impressione riferito ad una “personalità elevata”, in quanto viene dal greco: Kryos = freddo, gelo. In effetti risulta piuttosto perlomeno enigmatico un simile nome dato ad un’Entita che si vorrebbe supporre “angelica”, ma infine non meglio qualificata: il dubbio qui ha una parte importantissima. Nel tenere sfumato quanto dovrebbe invece essere molto chiaro, vi è la possibilità di intromissioni subconscie indebite, così anche quando si parta di “energie”, di “forze” delle quali non si sa nulla. Infine non si presenta come Portatore di un qualche Entità Spirituale Superiore: come Rappresentante di…….? e qui è nascosto l’inganno!
Ma di angeli, come si sa, ne esistono di varie specie: quelli “regolari” curatori delle singole anime umane; quelli “luciferici”, che nutrono particolari progetti sulle anime degli uomini; seguiti da quelli “arimanici-satanici” (basterebbe leggere i versetti 7 e seguenti, capitolo 12 dell’Apocalisse, dove vengono citati gli Angeli di Michele, ma anche gli Angeli di Satana), i quali, a loro volta, hanno anch’essi progetti particolari: anch’essi vogliono “aiutare” l’umanità, senza alcun dubbio. Solo che tali aiuti non sono quelli promessi dal “Cristo ed il Suo Regno”: e quindi cadranno tutti nel gorgo dell”Ottava Sfera”, come anche chiarito nel relativo studio.
Così si ha la percezione, durante la lettura, che si parla sì di cose immateriali, metafisiche, “spirituali”, ma in termini di pura materialità: imprinting biologico, energia, vibrazioni, equipaggiamento(?), di Nuova Era e così via.
Ma di “qualità morali”, oppure anche “estetiche”; di un “pensiero vivente”, nemmeno un cenno! ma cosa ci si può attendere da esseri umani con quelle caratteristiche, dove ogni cenno alle qualità-virtù umane più elevate viene scansato come non importante? Si profila qualcosa che incute quasi paura. Vi è come un senso di vedere nascere individui “robotizzati”: almeno dalle descrizioni di cui sopra, prettamente “americane”!
In altro studio è stata chiarita questa favola della nuova era, come “anticipazione illecita” della reale Era dell’Acquario futura, con lo scopo mirato di impedire la “formazione dell’Anima cosciente”. Ovviamente sono Angeli che lavorano a queste mistificazioni, propagazioni di “mezze-verità”, come quelle della New Age, ad esempio, e di tante e tante altre: “necessarie mezze-verità”, altrimenti l’uomo come, in quale modo si potrà formare il “retto giudizio”, la “retta rappresentazione” proposta dall’Ottuplice Sentiero del Buddha, se non rimanendo impigliato in esse? E patire lo scacco relativo, per raggiungerli? La terribile esperienza di esser vissuti in grandi illusioni, allucinazioni, visioni fantastiche, dovrà indicare il cammino della verità: in questo la “missione del male”.
Un fatto di estrema importanza si rende evidente: in tutto questo parlare, elucubrare, supporre, giudicare, ecc. non viene mai pronunziata la “parola chiave”, che indica il “centro reale dell’evoluzione della terra e dell’umanità”: la parola Cristo!
E invece è della massima importanza chiaro e forte e illuminare le menti e i cuori sulla “centralità del Cristo” e la Sua manifestazione eterica nel tempo presente! E’ fondamentale!
Ma là dove viene evitato, è chiaro il proposito di voler stornare l’umanità, con tutti i mezzi possibili – oggi anche occulti ed esoterici – dal prendere coscienza del fatto che il Cristo è nuovamente qui, in veste eterica!
Il formulare “mezze-verità” – come ad esempio le parole di Kryon – fa appunto parte del lavorìo di suggestione negativa da parte degli Angeli Luciferici ed Arimanici. E questo accade sempre là dove non viene indicato con estrema chiarezza di chi si sta parlando. Così, nell’incertezza, nel dubbio, si crea quella zona d’ombra nell’anima, disposta così ad accogliere lo “spirito” in forma imprecisa e nebulosa, e sopratutto, molto “comoda” secondo una consuetudine materialistica.
Venendo ai bambini indaco – implicati in questo ambito di non-verità – quanto detto da tantissime persone fra genitori, specialisti e bambini stessi, corrisponde ad un fenomeno “nuovo” a causa della sua insolita frequenza. Prima, tutti geni sono stati bambini “indaco” e “difficili”, proprio per la loro genialità. Ma ora il fenomeno è fortemente generalizzato.
Si possono accettare come vere e reali le risultanti sulla loro eccezionalità: sono fatti concreti. Ma l’iperattività? La prepotenza distruttiva? La difficoltà di attenzione e apprendimento? L’esperienza di insegnante conferma il fatto che se il suo insegnamento è banale, privo di contenuto in quanto egli stesso ne è privo, superficiale e senza entusiasmo e devozione, l’alunno, sopratutto se geniale, finisce per stancarsi e di conseguenza “disturba”. Significa che chiede un insegnamento diverso, che lo interessi, lo attragga, risponda alle sue profonde esigenze e quindi non trovandolo, si alza, disturba i vicini, esce di classe! Ma allora dov’è il motivo dell’insufficiente “attenzione e apprendimento”? Nel bambino o nell’insegnante?
A questa domanda è già stata data risposta, con un’aggiunta: ma voi, genitori, medici, insegnanti, che non “capite” questi Bambini e le loro nuove facoltà, cosa fate in concreto per rinnovarvi, per autoeducarvi, per rinvigorire la vostra spenta fantasia, in modo da essere all’altezza dei vostri compiti? Quindi in primo luogo sapendo che “per educare altri bisogna educare prima se stessi”? Ma questo non risulta gradito, poiché è scomodo, ad una certa età, ricominciare da capo ed educarsi “a nuovo”!
Inoltre è da tenere ben presente – cosa che non viene neppure supposta – la presenza ed azione del “Doppio Mefistofelico”: date le sue caratteristiche operanti sul bambino-ragazzo – sopratutto in territorio americano – moltissimi fenomeni considerati “fuori norma”- la norma del bambino comune – possono venir compresi e controbilanciati da un’azione d’Amore, che significa innanzitutto: accettazione, comprensione e disponibilità.
E ancora in senso più profondo: se i Bambini Indaco vengono sulla terra con nuove facoltà – tanto attese dalle vecchie generazioni incapaci di rinnovarsi – come quelle riportate in tanti luoghi più sopra, è più che evidente che le Entità Ostacolatici, Lucifero ed Arimane, useranno tutti i mezzi possibili, per distruggere, o per lo meno disturbare, lo sviluppo di questi Bambini in vista delle loro azioni future, e “non gradite” ovviamente da quelle Entità, nonostante la loro potenza spirituale. E spesso, come si è letto, per svariatissimi motivi: incomprensione dei genitori, degli insegnanti, rifiuto dei compagni, esplode in loro con incontenibile violenza, la difficoltà per il dolore dell’incomprensione.
Dove la luce è più intensa è più intensa anche l’ombra! Se questi bambini sono cresciuti in ambiente pesantemente elettrico e magnetico, come nelle nostre città soprattutto, dove queste due forze eteriche si respirano con l’aria, è ovvia la risultante del loro comportamento “difficile”, un misto di luce e ombra appunto: ma da “amare per comprendere”, e non rifiutare e giudicare per incapacità reale.
Come conclusione si può così dire che lo studio dei Bambini Indaco non può essere disgiunto da quello del “doppio mefistofelico” col quale sono in lotta, anche se non palese, ma certa: la scoperta del Dr. Smith è sintomatica, in quanto, si apprende dalla Scienza dello Spirito essere il “magnetismo” una forza nelle mani ora di Lucifero, ora di Arimane !
E si potrebbe dire, sarebbe “perentorio” osservare, studiare e conoscere la fenomenologia di questa lotta, se si vuole aiutare veramente questi bambini e uscire dalla zona d’ombra dell’incertezza e dal dubbio, ed avviarli, senza paura – sorda paura che vive nelle anime nei confronto dello Spirito Reale – verso la vera figura del Cristo; di modo che le fosche sovrastrutture che si sono creare su di Lui, vengano dissolte dalla Sua Luce e dal suo Amore.