L’educazione musicale
di Claudio Gregorat
Dinanzi ad ogni progetto di educazione, e quindi anche musicale, sorge la domanda: “Come si può educare praticamente il fanciullo tenendo conto della sua realtà in continuo sviluppo?”
Tentiamo ora una descrizione sintetica, basandoci su due elementi:
lo sviluppo dei fanciullo ripete, in brevissimo tempo, l’evoluzione storica dell’umanità
il seguito dei settenni e loro conseguenti operazioni didattiche.
Seguendo l’evoluzione della coscienza del suono nel corso delle epoche, possiamo tracciare, con poche immagini, il seguente sviluppo:
Nei tempi primordiali delle culture dell’estremo oriente, con centro in India, ogni espressione musicale – di norma a carattere cultico – avveniva su di un solo suono e più avanti su due suoni, come vari documenti attestano.
Segue una cultura con centro in Persia, durante la quale i suoni che davano vita all’espressione musicale erano due e poi tre, fino alla successiva cultura egizia che amplia la gamma dei suoni fino a quattro – ad intervalli di 5: Sì – Mi, La – Re e successivamente a cinque, con la
conseguente stabilizzazione della scala chiamata pentatonica.
La successiva cultura greca e poi romana, vede ampliare ulteriormente l’ambito dell’esperienza sonora fino a sette suoni, che rendono possibile la formazione, e conseguente pratica, del sistema modale. Questo poi mantiene la sua validità musicale fino alle soglie dell’epoca moderna dove – per le esigenze dello sviluppo della coscienza – il sistema modale si trasforma in tonale tutt’ora valido, entro il quale si evidenziano in modo particolare la polifonia e l’armonia: ed entro quest’ultima i modi maggiore e minore.
Questo sistema tonale adopera i sette suoni delle scale modali più le relative alterazioni. In epoca contemporanea poi, i suoni effettivamente impiegati in sede musicale sono in realtà dodici enti autonomi.
Tutto questo itinerario viene percorso dal bambino, fanciullo, ragazzo e giovane, entro l’ambito di diciotto-vent’anni. Le scadenze importanti si hanno nel l°, 2° e 3° anno. Poi nel 5° e 9°, 12°, 14° e 18° anno nel seguente modo:
durante il 1° anno, fino a che il bambino non si pone ritto in piedi, le filastrocche e ninne-nanne che si cantano, dovrebbero realizzarsi su di un solo suono
nel 2° anno su due suoni
nel 3° anno su tre suoni
nel 4° e 5° sull’intera scala pentatonica fino al 9° anno dal 9° anno al 12°, è opportuno accostare al ragazzo canti e brani modali e quindi omofonici
col 12° anno si introduce il ragazzo alle musiche tonali in modo maggiore, sia omofoniche che polifoniche: fino a Mozart, per essere più precisi.
con la pubertà il ragazzo può venire introdotto nel modo minore – da Beethoven in poi: in breve nella musica romantica
col 18° anno di età si può passare al modernismo, ma sempre rimanendo entro l’ambito della tonalità ed evitando ancora le musiche astratte contemporanee che potranno essere conosciute più avanti.
Seguendo invece il procedere dei settenni, la pratica dovrebbe considerare la realtà di sviluppo del fanciullo. Dalla nascita fino alla seconda dentizione, il fanciullo è “tutto testa”. Da questa, si dipartono, verso il basso, le forze plasmatrici dell’intero organismo, seguendo il ritmo dei respiro. L’attività respiratoria – inspirazione-espirazione produce il seguente fenomeno: con l’inspirazione la pressione sul liquor entro la colonna vertebrale sale ed il cervello subisce una sollecitazione, che subito cessa con diminuire della pressione per via della espirazioneIl ritmo che ne deriva è: inspirazione-espirazione, inspirazione-espirazione ….. 1-2, 1-2, 1-2…….. Su questo ritmo si può inserire solo la filastrocca e la ninna-nanna, le quali dovrebbero accompagnare il bambino fino alla seconda dentizione. Ogni altra forma musicale gli rimane estranea – per quanto egli la possa imitare perfettamente essendo egli un imitatore per sua natura – non avendo ancora sviluppato gli organi adatti a poterla utilizzare musicalmente per la sua formazione e sviluppo. Il significato dei cambio dei denti è noto:il bambino vuole rendersi indipendente e libero dal modello fornitogli dai genitori, per iniziare a svilupparsi secondo il proprio modello. Su questo verrà, d’ora in avanti, formato il suo organismo, grazie all’attività del proprio corpo eterico-vita1e che ora ha iniziato la sua attività. Le malattie dell’infanzia – esantematiche – sono la testimonianza di questa lotta che culmina col cambio dei denti. Il bambino respinge i denti di latte avuti in prestito per usare d’ora in poi i suoi propri
Questo fenomeno avviene anche a causa di un contrasto, di una lotta fra forze opposte. Mentre fin qui erano dominanti le forze formatrici che scendevano dalla testa verso il restante organismo in formazione, ora entrano in azione anche le forze sonoro-poetico-musicali accolte fin qui attraverso l’orecchio e incamerate nel sottostante organismo e che ora si pongono in opposizione a quelle della testa. L’urto avviene nella parte inferiore del capo e provoca la caduta dei denti di latte.
Così ha inizio il secondo settennio con la nascita del corpo eterico-vitale proprio del bambino. Ora entra in gioco anche il ritmo cardiaco in collaborazione con quello respiratorio. Il lavoro didattico ora può essere svolto sui vari piedi poetico-musicali che sorgono dalla collaborazione dei due sistemi. L’aspetto fondamentale dell’educazione ora si basa sull’accostamento estetico-artistico legato al sentire che deve risultare dominante in tutte le manifestazioni. Quindi la musica e la poesia dovranno essere accostate in merito alla propria forma, struttura che l’insegnante avrà cura di porre in rilievo.
Questo secondo settennio è il più importante di tutti per la somma di esperienze che il ragazzo deve affrontare. Musicalmente deve portare la pentafonia alle sue ultime possibilità. Poi passa attraverso la modalità per entrare entro la sfera della tonalità in modo maggiore. Parallelamente compie le prime esperienze di polifonia e armonia col canto a più voci.
In questo periodo è estremamente importante curare anche lo sviluppo della memoria – importante attività del corpo eterico/vitale – e lo sviluppo della logica per mezzo della musica.
Intorno al 14° anno circa, ha luogo un’altra lotta a causa della nascita del corpo astrale-emozionale personale del ragazzo. Questi ora sente dentro di sé qualcosa di nuovo che urge verso l’esterno e cerca di esprimersi e manifestarsi: la propria vita interiore.Questa forza ora entra in lotta con le forze plasmatrici che scendono dal capo e l’urto avviene al livello della laringe con la conseguente muta della voce. Importante manifestazione dell’essere interiore del ragazzo, parallela alla maturità sessuale.
Il fatto nuovo di vivere un elemento personale interiore, consente di sperimentare il modo minore ed il mondo romantico..
Ora, accanto alla forma/struttura va presentato al ragazzo il contenuto della musica, che egli ora può afferrare e vivere nella propria interiorità.
Il senso logico coltivato negli anni precedenti, consente un impiego del pensare che d’ora in avanti dovrà essere coltivato adeguatamente, secondo una visione scientifica del mondo.
Il settennio fin qui descritto – ripetiamo – è il più delicato ed importante e va seguito con particolare cura, attenzione e competenza. Più avanti si tratterà solo di ampliare il campo dell’esperienza musicale fino ad arrivare al modernismo espresso al meglio dagli impressionisti. Mentre la corrente espressionista, per la tua comprensione, richiede una maturità maggiore, che può essere ipotizzata per l’età dopo il ventunesimo anno di età.