Imitazione, autorità, amore e le loro relazioni con la vita spirituale, giuridica ed economica
Stralci dalla conferenza di Rudolf Steiner, tenuta a Dornach il 9 agosto 1919, contenuta nel testo “L’educazione, problema sociale”,
Editrice antroposofica
Il grande problema dell’avvenire sarà stabilire come dovremo comportarci di fronte ai bambini, volendoli educare in modo che da adulti possano inserirsi nel senso più ampio nella vita sociale, democratica e liberale.
Uno dei problemi più importanti del grande problema sociale per l’avvenire, e già per il presente, è appunto il tema dell’educazione.
Nell’ambito della scienza dello spirito esso dovrà venir trattato in modo che l’umanità attuale possa comprenderlo, se vuole progredire.
Altrimenti le esigenze sociali rimarranno sempre in uno stato caotico, se non si vedrà alla loro base il poderoso problema del presente: il problema educativo…
In sfere sempre più vaste dell’umanità moderna si dovrà imparare quel che viene presentato dalla scienza dello spirito in merito ai tre periodi dello sviluppo dei giovani.
Nel saggio “L’educazione del bambino dal punto di vista della scienza dello spirito” è detto che fra la nascita e il settimo anno, al cambiamento dei denti, il bambino è un essere che imita, che fa quello che vede attorno a lui. Volendo davvero comprendere il bambino si troverà in ogni occasione che esso è un imitatore, che fa quel che fanno gli adulti. E’ di grande importanza nella vita del bambino che le persone che si trovano intorno a lui facciano soltanto quello che il bambino può imitare, che addirittura pensino e sentano attorno a lui quello che egli può imitare. Entrando con la nascita nell’esistenza fisica il bambino continua soltanto le esperienze che aveva nel mondo spirituale prima della concezione. Ivi si vive come esseri umani nell’essere delle gerarchie superiori, e si compie ciò che deriva dagli impulsi provenienti da quelle gerarchie. Si è quindi ancor più imitatori, perché si è un’unità con gli esseri che si imitano. Poi si viene inseriti nel mondo fisico e si continua nell’abitudine di essere una sola cosa con quanto ci circonda. Tale abitudine si estende anche al sentirsi uno con gli esseri, ora uomini, che ci si trova intorno (o ad imitarli), vale a dire le persone che si occupano dell’educazione facendo, pensando e sentendo solo ciò che il bambino può imitare. Sarà tanto più salutare per il bambino quanto più egli potrà vivere non nella sua anima, ma in quella delle persone che lo circondano.
Nel passato, anche perché la vita era più istintiva, la gente poteva fidarsi naturalmente dell’imitazione, ma in avvenire non sarà più così. In avvenire sarà necessario rilevare che il bambino è un imitatore. In avvenire e in tema di educazione si dovrà sempre più rispondere alla domanda: come si struttura più adeguatamente la vita del bambino, in modo che egli possa imitare nella maniera migliore chi lo circonda? Tutto quanto nel passato avveniva in fatto di imitazione, avviandosi verso l’avvenire dovrà esser posto come problema in modo più intenso e cosciente. La gente dovrà infatti dirsi che, se si deve diventare coscienti nell’organismo sociale, si dovrà essere uomini liberi. E si diventa liberi soltanto se da bambini si poté imitare nel modo più intenso possibile. La forza che è nel bambino deve essere intensamente educata proprio per il tempo in cui il socialismo dovrà affermarsi. Né la gente diverrà libera, malgrado tutte le declamazioni e tutte le querimonie politiche sulla libertà, se l’adeguata forza dell’imitazione non sarà curata nell’infanzia, perché solo ciò che nell’infanzia viene curato in tal modo può dare la base per la libertà sociale.
Sappiamo poi che dal settimo anno fino alla maturità sessuale, fino a 14 o 15 anni, nel bambino vive la forza che si può chiamare “agire seguendo l’autorità”. Al bambino non può accadere nulla di più salutare del fatto che quel che intraprende lo fa perché persone stimate attorno a lui dicono: “Questo è giusto, questo si deve fare.” Nulla è peggio per il bambino che abituarlo troppo presto al cosiddetto proprio giudizio, prima cioè della maturità sessuale. Il sentire l’autorità* fra i 7 e i 14 anni dovrà essere coltivato in avvenire in elevata e più intensa misura di quanto non lo si sia fatto in passato. Tutta l’educazione in questi anni dovrà essere indirizzata sempre più coscientemente a risvegliare nel bambino un semplice e bel sentimento per l’autorità. Quel che deve infatti essere immesso nel bambino in questi anni deve formare la base per l’uguaglianza dei diritti fra gli uomini, che gli adulti devono sperimentare nell’organismo sociale. L’uguaglianza giuridica fra gli uomini non si realizzerà in altro modo, perché da adulti gli uomini non saranno mai maturi per tale uguaglianza se nell’infanzia non sarà stato sperimentato il sentimento per l’autorità…
Dopo la maturità sessuale, dai 14 o 15 anni fino ai 21 anni, nel giovane non si sviluppa soltanto la vita sessuale, ma questa è solo un caso speciale dell’amore umano in generale. La forza dell’amore umano va curata in modo speciale nel tempo in cui i ragazzi lasciano la scuola per entrare in altre istituzioni o per imparare un mestiere, perché mai la struttura della vita economica, che è un’esigenza storica, potrà essere infiammata da quanto è giusto che lo sia, dalla fraternità, vale a dire dall’amore umano in generale, se in quegli anni proprio questo non viene sviluppato.
La fraternità nella vita economica, alla quale si deve tendere per l’avvenire, esisterà solo se l’educazione dopo il quindicesimo anno sarà curata in modo che con la massima coscienza si lavori sull’amore umano in generale, se i problemi derivanti dalla concezione del mondo, se tutta l’educazione da impartire dopo la cosiddetta scuola dell’obbligo unitaria sarà basata sull’amore per il mondo esterno…
Le cose si intrecciano e ho dovuto quindi dire che la giusta imitazione sviluppa libertà, l’autorità sviluppa il diritto e la fraternità, l’amore favorisce la vita economica.
Ma vale anche il contrario. Se cioè l’amore non viene sviluppato nel modo giusto, manca anche la libertà. Se l’imitazione non viene sviluppata nel modo corretto, crescono gli impulsi animali…
I problemi che ci si presentano dovranno dunque venir portati in un’atmosfera spirituale e questo dovrà diventare un convincimento delle anime umane.
*si intende un’autorità naturale, non quella ottenuta con la forza