Le scuole sono diventate più aperte

di Roland Steinemann (insegnante in una scuola svizzera)

Il 1o maggio, nella scuola Rudolf Steiner Birseck Aesch Bl, abbiamo celebrato la nostra Festa annuale delle culture e in quell’occasione un ex-allievo mi chiese che cosa sia essenzialmente cambiato rispetto al suo periodo scolastico. Io credo che siano anzitutto cambiate le persone; bambini, genitori e molti insegnanti nuovi, sono coloro che danno un’impronta alla scuola del presente.

Dal punto di vista puramente esteriore tuttavia sono cambiate molte cose. Mi ricordo dell’immenso stupore di un altro ex-allievo allorché, affacciandosi alla porta durante una Notte Danzante organizzata presso la nostra scuola e vedendo sul palco un allievo di VIII che suonava una chitarra elettrica, mi disse: “Ricordi ancora come a noi hanno tolto la spina dalla presa di corrente, quando facemmo una musica del genere in un’aula.”

Sì, i tempi sono cambiati e le scuole hanno dovuto mettersi al passo. Venticinque anni fa la nostra segretaria scriveva ancora gli indirizzi dei genitori degli allievi su schedine di cartone, batteva le lettere su una vecchia macchina da scrivere, le copie si ottenevano con l’aiuto della carta carbone e la riproduzione veniva fatta con la stampante….
Qual è quell’allievo delle superiori che oggi non ha accesso a internet o che non ha un telefono cellulare in tasca?

La fondazione della Scuola Waldorf, avvenuta quasi cento anni fa, fu un radicale nuovo inizio, di gran lunga precorritore rispetto al proprio tempo. Non intendo con ciò soltanto le cose esteriori, quali l’insegnamento in classi miste, l’insegnamento a epoche, le lingue straniere già dalla 1. classe, l’assenza di voti, il non essere costretti a rimanere seduti nei banchi, le materie artistiche e artigianali, ma anche i primi passi nel rivolgersi ai bambini attraverso la volontà e il sentimento e risvegliare, attraverso questi, il pensare. È il percorso che va dal fare, oltre l’esperienza, al capire.

Un’epoca di calcolo in 3a classe doveva comprendere le misure di peso e l’addizione scritta. Si era nel periodo dell’Avvento. Abbiamo dunque organizzato un’epoca di cottura al forno. Pesare farina, zucchero, nocciole tritate, dare forma ai biscotti e cuocerli in forno, pesarli e confezionarli in sacchetti, infine venderli. Il fare, collegato con tutti i sensi, ci condusse in modo “afferrabile”, mediante pratica di vita, al capire. I bambini fecero progressi anche nel calcolo.

Grazie a Rudolf Steiner e ai primi insegnanti ci sono state tramandate molte cose straordinarie, ma a me pare che l’essenziale sia che l’insegnante sappia lavorare in modo creativo a partire dalla propria personalità, nel posto in cui si trova, con i propri allievi. Il puro e semplice copiare e lavorare secondo ricette porta alla fine alla morte della pedagogia di Rudolf Steiner.

A volte mi preoccupo assai e mi chiedo se le scuole Rudolf Steiner non siano diventate troppo comode; si sa quali epoche vanno fatte, quando, come e quale lezione e tirocinio siano di turno e in che classe. È però anche vero che, per fortuna, sempre di nuovo abbiamo allievi e allieve che ci sfidano e ci obbligano a cercare e a trovare nuove vie. Non è nei libri che troviamo i giusti metodi, ma attraverso il tentativo di comprendere i bisogni dei bambini e di fare con fantasia la cosa adatta al momento giusto.

I bambini di oggi sono molto più svegli e vorrebbero che ci si rivolgesse loro in modo molto più individuale. Ciò è ancora garantito nelle nostre classi numerose (più di 30 allievi)? Attualmente stiamo provando quali nuove possibilità possono scaturire da un lavoro che vede l’insegnante affiancato/a da un/una assistente. I nostri allievi e le nostre allieve hanno l’impronta della società del benessere, sono più critici e hanno aspettative più alte. Quale immagine riflessa degli adulti che li circondano, sono più aperti per l’elemento spirituale, ma fisicamente hanno poca resistenza. La domanda relativa a una pedagogia suscitatrice di salute è diventata urgente. Le famiglie con molti figli sono più rare, i figli unici sono in maggior numero, come pure le famiglie monoparentali, ma sempre più frequenti sono anche le famiglie miste (Patschworkfamilien). Le possibilità di occupare il tempo libero sono molto più varie. Si tratta soltanto di questione legata a una presa di coscienza, oppure vi sono realmente più bambini con sintomi di ADS o ADHS (sindrome da deficit di attenzione e da iperattività)? I pesi di ogni genere provenienti dal mondo esterno, gli influssi dei media, sono così gravosi, che talvolta dobbiamo constatare di aver quasi a che fare con compiti di pedagogia terapeutica.

Gli odierni genitori degli allievi sono più aperti verso il mondo e hanno verso gli insegnanti e le insegnanti un rapporto di maggiore compartecipazione. Questi ultimi non sono più vincolati per tutta la vita ed in modo esclusivo ad una scuola e parlano in modo più disinvolto ed aperto su questioni riguardanti la disciplina esoterica. Le riunioni sono diventate più brevi, più efficienti , ma qualche volta anche meno vincolanti.

Sotto certi aspetti le nostre scuole sono diventate più aperte. È bene che il nostro Movimento per la scuola sia vivente e mutabile. Il compito di educare bambini e giovani per il futuro è un lavoro così appassionante ed interessante, che dopo molti anni io sono ancora entusiasta della pedagogia della scuola Rudolf Steiner.