Ma perchè i bambini devono andare a scuola?

(introduzione a cura del collegio degli insegnanti)

Cari genitori,
prima di presentarci, ci sembra necessario e doveroso condividere alcune domande, alcune riflessioni. I nostri bambini sono ormai diventati grandi; il loro arrivo sulla terra è un ricordo molto lontano e ora sono pronti per accedere alla scuola.

Ma perché i bambini devono andare a scuola?

Perché nella scuola vengono impartiti diversi insegnamenti: storia, geografia, musica, matematica, pittura, ecc. ecc.?

Qual’è il senso dell’educazione?

Chiedersi perché i bambini debbano andare a scuola, quale sia la vera funzione dell’educazione, è importante sia per noi insegnanti che per voi genitori; deve esserci una sintonia di intenti a casa e a scuola.

Scopo dell’educazione è preparare i ragazzi, i giovani a superare un giorno qualche esame e trovare poi un lavoro?

O dovremmo cercare di accompagnare i bambini, nella loro crescita, a comprendere il processo della vita nella sua essenza, nella sua complessità?

Avere un lavoro e guadagnarsi da vivere è necessario, ma si esaurisce tutto in quel contesto?

È solo per questo che i bambini, i ragazzi, i giovani vengono educati?

Non sarebbe allora più corretto, in questa accezione parlare di addestramento e non di educazione?

O è altresì importante anche avere una consapevolezza dei propri compiti nella vita, che si manifestano anche attraverso il lavoro: i propri compiti e le proprie responsabilità nei confronti di noi stessi, degli altri esseri,del pianeta tutto?

L’educazione è fondamentale per la comprensione della vita, per avvicinarsi alla vita, per essere dentro la vita.

E non sono forse la famiglia e la scuola i mediatori tra il bambino e la vita, tra il bambino e il mondo?

Crescendo il bambino attraversa le tappe della separazione: separazione dai genitori, dagli insegnanti, dal mondo;solo attraverso una corretta educazione, nella prima infanzia e durante la scuola dell’obbligo, il giovane diventato adulto potrà riunificare ciò che è stato frantumato. Se ciò non avverrà, se l’Io dell’adulto non riuscirà a riconnettersi con il divino dentro di sé, con il divino degli altri uomini, con il divino del mondo, manifesterà disarmonia, dolore, negatività.

I contenuti che vengono proposti nella scuola, attraverso il percorso didattico, hanno un grande valore, ma ancor più importante è come i contenuti vengono proposti, affinché i bambini possano vivere in sintonia con essi e non sentirli come una semplice espressione intellettuale dell’elaborazione di un pensiero morto, che viene loro appiccicato addosso.

Attraverso i contenuti portiamo ai bambini il mondo, portiamo la vita con tutti i suoi problemi. Ancor prima, però, è fondamentale la creazione di un’atmosfera in cui tutto ciò possa avvenire.

E come dovrebbe essere l’atmosfera di un luogo in cui si desidera educare?

Del luogo dove si vuol nutrire l’intelligenza del pensiero, l’intelligenza del cuore, l’intelligenza delle mani, affinché un giorno i nostri bambini possano dare le risposte e trovare le soluzioni ai problemi della vita?

A questo punto sorge però un’altra domanda:

che cos’è l’intelligenza nelle sue diverse manifestazioni se non quella capacità di pensare, sentire e agire in libertà, per superare il vecchio e creare il nuovo, scoprendo ciò che vero, senza paure, pregiudizi e schemi?

Quando siamo spaventati, quando in noi c’è paura, l’intelligenza svanisce; i nostri pensieri perdono lucidità, i nostri sentimenti turbinano in modo caotico, le nostre azioni diventano insulse.

E l’ambizione?

Qualunque forma di ambizione, spirituale o materiale, alimenta l’ansia, la paura. Ansia di non riuscire a raggiungere l’obiettivo, paura di non farcela. L’ambizione non aiuta l’uomo a sviluppare la sua anima con intelligenza.

E’ importante creare le condizioni di un ambiente dove non alligni la paura, dove non sia l’ambizione la forza generatrice del conoscere, del sapere, del capire, del comprendere. Dobbiamo sforzarci di creare un’atmosfera, nella scuola e nella famiglia, di un ambiente dove non si respiri la paura, bensì la libertà; libertà di fare non ciò che si vuole, ma di comprendere il processo della vita nella sua interezza.

Questo richiede un grande impegno da parte nostra, insegnanti e genitori.

Il collegio degli insegnanti

 

 

“Esistono soltanto tre metodi pedagogici efficaci:

paura, ambizione, amore.

Noi rinunciamo ai primi due”.

Rudolf Steiner